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Abbigliamento moto e sicurezza

Siamo alle porte di una nuova stagione di avventure e Run senza fiato con le nostre amate H-D e per farlo nel migliore dei modi è d’obbligo iniziare con una verifica delle condizioni della nostra moto e dell’abbigliamento necessario per andarci in sicurezza.

Oggi ci soffermeremo su tale ultimo aspetto visto che l’abbigliamento che indossiamo in moto, oltre a farci sentire dei veri “fighi”, deve avere le caratteristiche anche tecniche per proteggerci durante le nostre scorribande.

Se ad un primo sguardo ci accorgiamo che il nostro casco, i nostri guanti, la nostra giacca (che fa tanto vecchio biker) li avevamo anche molti anni fa, dobbiamo cominciare a prendere coscienza che abbiamo tralasciato alcuni aspetti fondamentali per andare in moto in sicurezza.

A livello europeo negli anni c’è stata una grande attenzione al tema “andare in moto in maniera sicura” e per questo sono state promulgate diverse norme che regolano gli standard minimi che ogni dispositivo di sicurezza deve avere.

Oggi ci soffermeremo su tale aspetto.

Normative di riferimento per le protezioni moto

Nel panorama della sicurezza motociclistica, le normative di riferimento per le protezioni da moto rivestono un ruolo fondamentale, stabilendo i requisiti minimi di sicurezza per garantire l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale (DPI). 

A livello europeo, il Regolamento (UE) 2016/425 rappresenta il quadro normativo di riferimento per tutti i DPI, compresi quelli per i motociclisti. Questo regolamento stabilisce i requisiti generali di sicurezza, i processi di valutazione della conformità e le procedure di marcatura CE, che attesta la conformità dei prodotti ai requisiti essenziali di resistenza e sicurezza.


Lo standard UNI EN 1621, invece, si focalizza specificamente sulle protezioni per motociclisti, definendo le caratteristiche di prestazione e i test che devono essere superati per le protezioni destinate a diverse aree del corpo. 

Ad esempio:

la norma EN 1621-1 riguarda le protezioni per spalle, gomiti, ginocchia e fianchi;

  • la norma EN 1621-2 le protezioni per schiena;
  • la norma EN 1621-3 le protezioni per il petto;
  • la norma EN 1621-4 le protezioni per airbag attivate con cordino. 

Ogni parte della norma specifica i livelli di prestazione (Livello 1 e Livello 2) e i test da superare per ottenere la certificazione.

Oltre alla EN 1621, esistono altre norme specifiche per specifiche tipologie di accessori da moto (la norma EN 13594:2015 riguarda i guanti per motociclisti; la norma EN 13634:2017, invece, si applica agli stivali da moto).


Per quanto riguarda l’abbigliamento protettivo, la norma EN 17092 definisce i requisiti di prestazione e gli elementi specifici da testare per gli indumenti da moto protettivi, classificandoli in diverse classi di protezione (AAA, AA, A, B, C) in base alla loro capacità di resistere all’abrasione e all’impatto. 

In particolare:

la classe AAA rappresenta il livello di protezione più elevato, destinato a tute in pelle o capi racing che garantiscono massima sicurezza e protezione da impatti e abrasioni, anche se spesso a discapito di altre caratteristiche, come il comfort;

la classe AA include principalmente l’abbigliamento da turismo, assicurando sempre un’elevata protezione da impatti e abrasioni, ma anche un ottimo compromesso tra sicurezza e vestibilità;

la classe A rappresenta il livello base, e include sempre capi in grado di resistere sia all’abrasione che all’urto; 

le classi B e C si riferiscono invece rispettivamente a capi che offrono solo resistenza all’abrasione o solo resistenza all’impatto, come l’intimo tecnico con protezioni.


Ovviamente la scelta del livello di protezione più adatto dipende anche dalle esigenze individuali e dal tipo di utilizzo della moto. Va sottolineato che la massima protezione non sempre coincide con la massima sicurezza: anche il comfort è un fattore importante per garantire una guida sicura. Pertanto, è consigliabile scegliere l’abbigliamento protettivo che meglio si adatta alle proprie necessità, tenendo conto del tipo di moto, dello stile di guida e delle condizioni climatiche.

Protezioni moto di Livello 1 o 2

In generale, le protezioni di Livello 1 costituiscono il livello base di protezione, garantendo un assorbimento dell’energia d’impatto sufficiente per ridurre il rischio di lesioni in caso di incidente. Queste protezioni sono generalmente più sottili, leggere e flessibili, offrendo un maggiore comfort e libertà di movimento ai motociclisti. Tuttavia, la loro capacità di assorbimento dell’energia è inferiore rispetto alle protezioni di Livello 2.


Le protezioni di Livello 2, invece, rappresentano lo standard più elevato di protezione, offrendo una maggiore capacità di assorbimento dell’energia d’impatto rispetto alle protezioni di Livello 1. Questo significa che in caso di incidente, la forza trasmessa al corpo del motociclista sarà significativamente ridotta, minimizzando il rischio di lesioni gravi. Queste protezioni tendono però ad essere più spesse, rigide e pesanti, assicurando quindi minore comfort e libertà di movimento.


Anche in questo caso la scelta tra protezioni moto di Livello 1 e Livello 2 dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di moto, lo stile di guida, le condizioni di utilizzo e le preferenze personali di ogni motociclista. 

Ad esempio, per un utilizzo quotidiano in città o per brevi spostamenti, le protezioni di Livello 1 potrebbero essere sufficienti, mentre per un utilizzo sportivo o in pista, sono più indicate le protezioni di Livello 2.

Come scegliere le protezioni moto giuste

Scegliere le protezioni per moto giuste e più adatte alle tue esigenze è fondamentale per garantirti la massima sicurezza su due ruote, ma anche un buon livello di comfort e una guida piacevole. Vista l’ampia gamma di prodotti disponibili sul mercato, prima di procedere all’acquisto dovrai considerare alcuni aspetti importanti, che spaziano dalle caratteristiche tecniche dei materiali alle tue preferenze ed esigenze specifiche.


Innanzitutto dovrai valutare il tipo di utilizzo della moto e lo stile di guida. Un motociclista urbano, che si muove prevalentemente nel traffico cittadino, avrà infatti necessità diverse rispetto a un appassionato di turismo a lungo raggio o a un pilota sportivo che deve affrontare gare o allenamenti in pista. 

Come abbiamo visto, per la città, protezioni leggere e flessibili di Livello 1 possono offrire un buon compromesso tra sicurezza e comfort, mentre per viaggi più lunghi o percorsi più impegnativi, è consigliabile optare per protezioni di Livello 2, che garantiscono una maggiore capacità di assorbimento degli urti.

La vestibilità è un altro aspetto cruciale. Le protezioni devono aderire perfettamente al corpo, senza costringere né limitare i movimenti. Se possibile, prima di procedere all’acquisto è sempre consigliabile provarle indossando l’abbigliamento tecnico che si utilizzerà abitualmente in moto, per verificare che non ci siano punti di pressione che potrebbero risultare fastidiosi durante la guida. Anche la scelta dei materiali è un fattore importante. Le protezioni possono essere realizzate in diversi materiali, ognuno con caratteristiche specifiche. 

In ogni caso, per trovare le protezioni migliori e più adeguate in termini di taglia e materiali ti consigliamo di rivolgerti al nostro Dealer e di affidarti ai consigli di personale esperto e qualificato che sappia guidarti nell’acquisto valutando anche le tue caratteristiche fisiche, il tipo di moto, il tuo stile di guida e le condizioni di utilizzo.

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Promemoria per iniziare bene la stagione motociclistica

Ci siamo, il calendario è fatto, la voglia di andare in moto ci pervade e non vediamo l’ora di partecipare alle prime uscite con il nostro amato Chapter

Una domanda ce la dobbiamo porre però: il nostro “ferro” è pronto quanto noi ad affrontare tutte le curve e le strade che ci attendono?

Se durante la stagione invernale l’abbiamo lasciata a riposo è giunta l’ora di controllare la sua efficienza prima di metterci in marcia.

Per prima cosa controlliamo da quanto non facciamo un tagliando completo alla moto (ogni 8.000 km) e, se necessario, prenotiamo al più presto un appuntamento presso la nostra concessionaria per evitare di dover interrompere le nostre uscite proprio sul più bello.

Anche per i più attenti ricordiamo che l’usura delle pasticche dei freni e degli pneumatici va constatata prima di riprendere la moto e non durante i Run. Inutile dirvi che una moto con pneumatici usurati e senza freni non rappresenta solo un eventuale pericolo ma una vera e propria “bomba ad orologeria” per la sicurezza di tutti. 

La pressione delle gomme, i livelli dell’olio e dei liquidi, lo stato della batteria vanno sempre controllati prima di ogni uscita. L’operazione è banale e ci porterà via pochi minuti ma è indispensabile per viaggiare sereni e con la massima efficienza del nostro mezzo.

Se avete dubbi o domande Vi invito a farmele prima della partenza per i Run, anche perchè uno sguardo alle Vostre moto lo darò sempre … 

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Regole di sicurezza FRC

Il nostro motto e’: “La sicurezza di uno vale la sicurezza di tutti”.

1. Pneumatici, freni e livelli liquidi, luci e stop sono sempre da controllare prima di ogni partenza.

2. Prestare attenzione alle comunicazioni dei road captain in occasione di ogni briefing e seguire le loro indicazioni.

3. Non superare mai i road Captain che precedono

4. Mai azzardare il sorpasso sulla destra della moto che ci precede.

5. Mantenere nelle strade a due corsie la propria posizione sulla corsia evitando di passare a destra e sinistra e viceversa. Se c’è un buco si scala al fine di continuare a procedere sfalsati

6. Mantenere la destra della corsia quando si procede in fila per uno

7. Utilizzare in maniera abituale gli specchietti retrovisori per vedere se sopraggiunge un officer al fine di favorirne il passaggio

8. Mantenere sempre la stessa distanza dal motociclo che vi precede evitando che il gruppo si allunghi e infine si sfaldi

9. Quando si deve effettuare un sorpasso prestare la massima attenzione ai veicoli che sopraggiungono favorendo il loro passaggio ed evitando inutili situazioni di pericolo.

10. Il sorpasso deve avvenire in prossimità del veicolo che precede evitando nella maniera più assoluta di spostarsi nella corsia di sorpasso prima dei motocicli che si trovano davanti.

11. Subito dopo il sorpasso allungare la corsa al fine di lasciare lo spazio di rientro al motociclo che sta dietro.

12. Qualora un motociclo avesse difficoltà e si fermasse continuare la marcia con il gruppo lasciando agli officer le opportune azioni di assistenza.

13. Ripetere a favore di chi segue le indicazioni degli officer. Utilizzare in ogni caso le frecce per segnalare le svolte:

✌️ viaggiare in fila per due sfalsati
☝️ viaggiare in fila per uno mantenendo il margine destro della corsia
✋ frenata improvvisa
👌 segnalazione autovelox

14. In caso di pioggia prestare la massima attenzione ed inserire, per chi ce l’ha, la mappatura “rain”.

15. Abbigliamento e accessori devono essere sempre a norma e adeguati alla stagione in cui si viaggia. Il casco deve essere sempre ben allacciato.

Il Safety Officer

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Frenare bene

Spesso, durante la guida, ci concentriamo solo sulla rotazione della manopola del gas o su quanto riusciamo a piegare. Ma è indubbio che imparare a frenare correttamente in moto sia molto importante, per non dire fondamentale. Ecco quindi una serie di trucchi per aumentare la vostra confidenza con l’impianto frenante, sia con la leva sia con il pedale.


CHE FORZA Gli impianti frenanti delle moto moderne, dotati di ABS, sono in grado di sviluppare decelerazioni fino a 1G: sostanzialmente, ciò significa che le pastiglie che mordono i tre dischi riescono a produrre una forza capace di rallentare una massa maggiore rispetto a quella della moto stessa. Ecco perché sviluppare le giuste tecniche di frenata è fondamentale, anche quando l’aderenza è precaria.


FIDUCIA E PRATICA Alla base di tutto ci sono sempre due concetti: la fiducia e l’esperienza. Bisogna sapere quanto (e in che situazioni) affidarsi al pneumatico anteriore, alla leva destra e al pedale e poi fare tanta, tanta pratica. La missione? Guidare sicuri, in scioltezza, ed evitare l’esagerata staccata al fulmicotone prima
della curva, che fa rallentare più del necessario, minando la fluidità della guida. E la pazienza di chi vi segue.


LA POSIZIONE CORRETTA Partiamo dalla posizione delle dita sulla leva del freno. C’è chi ne usa quattro, chi una… Il consiglio è quello di frenare con almeno due dita (indice e medio) per mantenere un buon controllo sul manubrio. Durante la frenata, stringete bene le gambe intorno al serbatoio e mantenete le braccia flesse e un poco angolate.


PRIMA DIETRO La frenata dovrebbe iniziare con il freno posteriore e poi, una frazione di secondo dopo, continuare con la leva: in questo modo, darete più stabilità ed efficacia alla vostra azione. Normalmente, sulla leva dovreste esercitare circa il 70% della pressione, mentre il restante 30 dovrebbe arrivare al pedale tramite il vostro piede.

FRENATA E PERCORRENZA Poi c’è il discorso dei riferimenti. Se vi spaventa iniziare la piega con i freni ancora in mano, trovatevi due riferimenti: uno dove cominciate a frenare, l’altro quando finite. Vi aiuterà a separare la fase di percorrenza della curva da quella della frenata. In ogni caso, fate attenzione a trovare punti che non possono essere spostati. Alberi, segnaletica stradale… Va bene tutto, purché rimangano lì.


SGUARDO AVANTI Una volta individuati i riferimenti – potete spostarli più avanti pian piano, mentre fate esperienza – non fissateli durante la frenata ma teneteli d’occhio con la visione periferica. Piuttosto, mantenete lo sguardo davanti a voi, sulla curva che andrete ad affrontare. Non vi irrigidite e continuate a respirare.

PANIC-STOP Evitate, per quanto possibile, un’azione brusca con il freno anteriore: non tirate la leva subito con tutta la forza che avete – a meno che non si tratti di un necessario panic-stop – ma, piuttosto, frenate inizialmente con una certa dolcezza e poi, progressivamente, tirate sempre di più la leva. Dimenticate
anche la frenata in due tempi: imparate a frenare in un’unica azione, se…

FRENO DIETRO A proposito, il freno posteriore è importante quasi quanto l’anteriore, per cui non vergognatevi e usatelo senza parsimonia. Alle basse velocità, in città, è utilissimo per bilanciare la moto e avere più controllo. Arrivando lunghi in curva, inoltre, una leggera pressione del pedale aiuterà a riportarvi nella corretta traiettoria senza provocare reazioni sgradevoli all’anteriore. Ecco perché saperlo usare è utile anche nella guida sportiva. Attenzione però: se la vostra moto ha la frenata combinata, quando schiacciate il pedale si attivano anche le pastiglie anteriori.

ESERCIZIO Esaurita la teoria, occorre fare migliaia di km di pratica. Trovatevi un tratto di strada libero dal traffico o, meglio, un parcheggio, raggiungete gli 80-90 km/h e frenate fino a fermarvi. Poi fatelo ancora, aumentando la forza della frenata. E poi ancora, e ancora, frenando sempre in modo più deciso. Così,
prenderete dimestichezza con i freni della vostra moto.


FLUIDI SU STRADA Poi, applicate tutto questo su strada, alla vostra curva preferita. Spostate i riferimenti, oppure manteneteli uguali ma arrivate più veloci al punto di frenata. Sempre rimanendo, naturalmente, nei limiti del buonsenso: per le staccate stile MotoGP ci sono tanti trackday in pista ai quali potete iscrivervi.

MANUTENZIONE Tutti questi bei discorsi vanno a farsi benedire se l’impianto frenante della vostra moto non è più che a posto. Ricordatevi quindi di far controllare spesso lo stato dei freni, sia i dischi sia le pastiglie. E non dimenticate di far sostituire il liquido freni ogni due anni. C’è in gioco la vostra sicurezza!