12-14 Aprile 2024
E la genesi del “Rvn della patata”
Esordio del tubero per il nostro Activities Antonio Cindolo a cui è lasciato l’onore e l’onere dell’organizzazione del Socc’mel che Run. Si parte di buonora, per essere dopo pranzo… I km per arrivare a destinazione non sono tanti, per cui un passaggio in Val d’Orcia è quasi “spintaneo”. Troppa autostrada, ahimè, produce sonnolenza! Per gli appassionati del genere si ratifica che la casa del gladiatore è ancora al suo posto e nessun piano regolatore ha modificato la planimetria dei campi elisi.
E niente… è una strada che lascia senza fiato.
L’ultimo tratto è ormai in penombra, il sole è da poco tramontato, ma ancora si riescono a percepire i riflessi di un rosso antico nella profondità dell’appennino bolognese. Qualche lieve curva illuminata da fari al led e finalmente si giunge alla meta del venerdì, la città della patata: Tolè, dove il tubero è una vera e propria DOP! Ma che si sappia: Di patate a cena non ve ne fu traccia, ma di tigelle e gnocco fritto ne abbiam riempito la bisaccia!
Il sabato si parte con calma, l’appuntamento in concessionaria è ancora lontano e abbiamo tempo a sufficienza per perderci ancora un po’ nelle colline e sfilano in ordine i paesini di Zocca, Zocchetta,
Ciano, Bersagliera, Acquafredda, Formica e Muffa. Che vorrei dire… complimenti all’inventiva!
L’arrivo in concessionaria è di un perfetto orario anticipato. È il momento di salutare tutti gli amici degli altri Chapter già presenti, il caldo per essere aprile non lascia scampo e piano piano ci perdiamo di vista tra la folla.
Gli orari sono decisi, resta chi predilige il giro organizzato, va via chi invece è tentato dal caffè, servito allo Chalet del passo della Raticosa. Chissà se è così buono come si dice… Sarà forse per quello, che il parcheggio è talmente pieno di moto che nemmeno una casa madre ne ha così tante? O sarà per i 50 km di sole curve, che se ti fermi un attimo a pensare sul ciglio della strada, senti solo rumori di scarichi aperti nei tornanti? Di certo è che questa è una strada da percorrere in tranquillità, godendo dei paesaggi circostanti. (N.d.R.: se vabbè…) Si torna in albergo, un pochino di riposo e… ma quando mai! Riposo! A turno ci si incontra di nuovo tutti, chi va, chi resta, chi si va a fare la doccia, chi invece viene invitato ad andarsi a fare la doccia. Non c’è verso, a noi “ce” piace stare tutti insieme, a far che non si sa, ma ci piace.
L’evento della sera è presso il DumBo, un luogo dal sapore post industriale, nato nell’ex scalo ferroviario del Ravone in un progetto di riqualificazione delle aree metropolitane. Siamo accolti da un
Bologna Chapter energico e crepitante, alle prese con gli ultimi momenti di un altro run da ricordare.
Si sfila per l’entrata, ci si siede ai tavoli designati e si lascia andare il tempo fino al momento del taglio della mortadella, dove il nostro samurai d’occasione Cindolo, armato di coltello, (pensava forse di avere una wakizashi tra le mani) ha combattuto con tutta la sua caparbietà un povero pezzo di mortazza, che sfiancato dai colpi ricevuti, si è lasciato in ultimo mangiare. Era una lotta impari!
È ora di tornare alla spicciolata verso l’albergo, dove un ultimo giro di cornetti aspetta i reduci della giornata, qualche altra chiacchiera, un paio di messaggi mandati alle dolci metà in attesa a casa e poi via a dormire, consapevoli di una giornata vissuta a modo nostro.
E se pensavate di poter sfuggire al passo della Raticosa, non avete pensato che della domenica non v’è mai certezza? Per cui, salutati gli amici che di necessità e virtù fanno ritorno verso Roma, il gruppo riparte direzione Futa, e quindi Raticosa, come passaggio obbligato. E se c’era traffico il sabato pomeriggio, lascio al lettore l’idea di cosa possa esserci stato di domenica mattina… Insomma cosa ci resta di questo week end? Tanti chilometri, curve e risate. Certo abbiamo anche perso casualmente in autostrada due soci, ma sono stati prontamente ritrovati 40 km dopo, per cui possiamo ritenerci soddisfatti!
Per il ritorno ci era stato promesso dal nostro Sandro Mr. Spillo Head Road, che alle 16.00 saremmo stati a Salaria Ovest per i saluti e più preciso di uno shinkansen giapponese, ci ha portato a destinazione, fedele alla parola data. Tornare tutti insieme da dove si è partiti… non sarà il viaggio della vita, ma è sicuramente un viaggio di vita!
Buona strada lettori bikers Francesca Miss. Milka Monti Editor